Festival Nazionale delle Culture


Serena Gianfaldoni è l'ideatrice e la direttrice del Festival Nazionale delle Culture


Il Festival Nazionale delle Culture si svolge a Pisa, nel mese di Maggio, dal 2010.
E’ nato per promuovere la conoscenza e il rispetto fra persone di diversa cultura e religione nella consapevolezza che sia fondamentale e urgente irrobustire la cultura del dialogo, lontano dal buonismo e da un superficiale atteggiamento “interculturale”.
Fra le finalità principali quella di fare network ed offrire occasioni di incontro per affrontare temi spesso scottanti e di difficile gestione.
Il Festival è un contenitore di eventi capace di coinvolgere attivamente organizzazioni di immigrati, istituzioni religiose nazionali e comunità religiose locali, importanti centri di ricerca e dipartimenti universitari, istituzioni pubbliche, mondo dell’associazionismo, educatori e cittadini sensibili al tema dell’integrazione.
Il Festival si è alimentato nelle ultime edizioni, di collaborazioni internazionali (Usa, Israele, UK, Guinea, Polonia, Albania, Somaliland) dell'incoraggiamento delle comunità religiose nazionali e il patrocinio di importanti istituzioni.
Come direttrice del Festival Nazionale delle Culture Serena Gianfaldoni è stata invitata a tenere una relazione alla Conferenza Internazionale “Discourses of Inclusion and Exclusion”, 2013, Old Royal Naval College, Greenwich, London (UK) .


Culturae


Serena Gianfaldoni è fondatrice e Presidente di "Culturae" http://culturae.tk/

"Culturae. Percorsi di formazione e comunicazione", è un'associazione con sede a Pisa nata con l'intenzione di promuovere:
  • la comunicazione e la relazione fra individui e culture
  • l'arte dell’ascolto e del dialogo
  • progetti di ricerca scientifica con una particolare attenzione all'interdisciplinarietà
  • spettacoli, concerti ed eventi culturali
  • una rete fra università, organismi scientifici e di formazione, istituzioni private e pubbliche (nazionali, regionali e locali), mondo dell'associazionismo
  • percorsi formativi di comunicazione interpersonale e mediazione socio-culturale
  • eventi capaci di sensibilizzare sull'emergenza della convivenza, il superamento delle discriminazioni interculturali e interreligiose favorendo il rispetto e le pari opportunità
  • percorsi che favoriscano in modo creativo la comunicazione intersoggettiva e l'integrazione sociale suggerendo soluzioni e metodologie innovative
  • attività senza scopo di lucro.

Convegno "Per un'arte dell'ascolto"


Serena Gianfaldoni è l'ideatrice e l'organizzatrice di "Per un’arte dell'ascolto, Convegno Scientifico Nazionale ormai alla sua quinta edizione, che affronta con taglio interdisciplinare tematiche interculturali e interreligiose.
Il convegno si svolge a Pisa ogni Maggio nell'ambito del Festival Nazionale delle Culture.

Seminari


Serena Gianfaldoni ha organizzato i seguenti seminari e tavole rotonde

Tavola Rotonda "Il ruolo delle religioni nella società multiculturale", 
in collaborazione con il Master in Gestione dei Conflitti Interculturali e Interreligiosi dell'Università di Pisa.

Seminario "Le migrazioni del cibo. Alla scoperta di percorsi gastronomici"
in collaborazione con Slow Food Pisa

Tavola Rotonda "Il ruolo delle donne nei processi di dialogo interreligioso
in collaborazione con il Master in Gestione dei Conflitti Interculturali e Interreligiosi dell'Università di Pisa.

Seminario "Pratiche e Strumenti di Comunicazione interculturale e dialogo” 
In collaborazione con Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa

Seminario “Universita’ a confronto” 
in collaborazione con DIMNP Università di Pisa

Seminario "Cibo e Intercultura. Il the’"
in collaborazione con Slow Food Livorno, Japan Days, Red Sea Cultural Foundation, Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa

Seminario “Università e globalizzazione delle conoscenze” 
in collaborazione con CAFRE Università di Pisa

Tavola Rotonda “L’Italia delle religioni
in collaborazione con CEM Centro di Educazione alla Mondialità e Gruppo di Impegno Ecumenico

Seminario “Globalizzazione e pragmatica familiare” 
in collaborazione con Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa


Seminario “La famiglia di diritto e il diritto alla famiglia” 
in collaborazione con Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa

Mostre


Serena Gianfaldoni ha ideato, organizzato e coordinato l'allestimento delle seguenti mostre:

Mostra di pittura "DiversInsieme"
in collaborazione con l'Accademia d'Arte di Pisa e ARTEmisia. 

Esposizione Il mondo dei ragazzi. Giovani e intercultura” 
con elaborati di studenti delle scuole primarie e secondarie.

Mostra fotografica "Popoli, persone e religioni" 
in collaborazione con Fotoclub Uliveto Terme.

Mostra multimediale “La vita dell’uomo nelle religioni”
In collaborazione con CAFRE Università di Pisa, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Comunità Religiosa Islamica Italiana, Istituto Superiore di Scienze Religiose Stenone, Comunità Ebraica di Pisa.

Mostra di Dorit Kedar “Creation, Myts, Chaos and Animal Symbolism inspired by the Chinese Zodiac”.
In collaborazione col Centre for Interreligious Peace di Tel Aviv (Israele) e CAFRE Universita’ di Pisa.

Mostra “Donne, culture e religioni”
In collaborazione con Società Italiana di Sociologia, Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Interreligious Studies Academy, Comunità Religiosa Islamica Italiana, Centro Italiano Femminile-Toscana, CAFRE Università di Pisa, Comunità Ebraica di Pisa

Esposizione “Le donne di Elvio Accardo a Pisa” nell’ambito del Festival Nazionale delle Culture IV edizione, Pisa

Spettacoli e Concerti


Serena Gianfaldoni ha organizzato numerosi spettacoli e concerti.

(2010) "Tutti i giorni della memoria”
Esibizione di Piero Nissim che interpreta canti yiddish. Dai canti pasquali della tradizione sefardita a quelli del rito ashkenazita, dalle melodie popolari al canto dei partigiani lituani, da canzoni degli emigranti ebrei alle canzoni dei campi di concentramento
Sede: SMS

(2010) “Insieme”
Centoquaranta artisti pisani non professionisti per dare vita a uno spettacolo che utilizza varie forme espressive per parlare dell'incontro con l'altro, lo straniero, il diverso, qualunque diverso. Danze, dialoghi teatrali, poesie, racconti, brani di letteratura, musica etnica, canti soul, spiritual, musica leggera.
Sede: S. Zeno

(2011) “Concerto per la pace”
Concerto polifonico di voci bianche. Esibizione dei Pueri Cantores in occasione della Tavola rotonda con gli esponenti delle principali religioni presenti sul territorio nazionale.
Sede: Auditorium Toniolo

(2011) "Danze dal Mondo"
Stage all'aperto per conoscere in allegria culture del mondo tramite alcune danze popolari. Una festa per adulti e bambini che guidati da un'insegnante di danza professionista ha introdotto a danze di immediato apprendimento.
Sede: La Sterpaia

(2011) “Plaza de toros”
"Viaggio" in Andalusia alla scoperta del flamenco, stile che ha attraversato i confini nazionali e rappresenta la tradizione musicale spagnola.
Sede: GAP

(2012) “Quantunque l’uomo combatta in questa vita” 
Esibizione del Coro J. S. Bach. Dai canti monodici gregoriani ai raffinati mottetti polifonici rinascimentali di scuola italiana.
Sede: Chiesa di S. Francesco Pisa

(2013) Concerto dell’Orchestra della Scuola di Musica Filarmonica Pisana
Gran concerto di clarinetti, sax, trombe, violini, violoncelli e pianoforte. Oltre quaranta musicisti che hanno interpretato “Theme from Schindlers List”, “My Fair Lady”, “West Side Story”.
Sede: La Limonaia

(2013) Concerto per Organo
Musica Italiana per organo dal 1500 al 1800 interpretata dal Maestro Paolo Sorrentino nella suggestiva Pieve di Calci. In collaborazione con "Maggio in Musica" e il Comune di Calci.
Sede: Pieve Romanica di Calci

(2013) "Il Parnas"
Spettacolo di Prosa e Musica tratto dal romanzo di Silvano Arieti che ricostruisce l’eccidio nazista avvenuto a Pisa nell’agosto 1944, dove trovarono la morte sette ebrei e cinque cristiani raccolti nell’abitazione di Giuseppe Pardo Roques, parnàs (presidente) della locale comunità ebraica. In collaborazione con Gruppo Teatro Alfa, musicisti del Circolo Culturale S. Francesco, Associazione Silvano Arieti.

(2013) "Rassegna Corale d'Autunno"
Spettacolo con oltre 150 coristi dell'area pisana nella suggestiva Pieve di Calci
http://rassegnacorale.blogspot.it

Molti altri spettacoli sono stati organizzati da Serena Gianfaldoni, in collaborazione con "Perle Musicali" e il Circolo Culturale S.Francesco nell'ambito del Festival Nazionale delle Culture (http://festivaldelleculture.blogspot.it)

Progetti nelle scuole


Serena Gianfaldoni ha dedicato molte risorse al coordinamento di Progetti di Formazione dedicati ai giovani studenti delle scuole primarie e secondarie.

Progetto "Scuola e Intercultura"
in collaborazione con Comune di Pisa

Progetto "Interculturalità" 
promosso dalla Società Italiana di Sociologia sezione Toscana.

Progetto "Sulla stessa frequenza. Intercultura e integrazione", 
programma di educazione interculturale. In collaborazione con Radio Incontro Pisa

Progetto "Sulla stessa frequenza. Storia e intercultura", 
programma di educazione interculturale. In collaborazione con Radio Incontro Pisa

Progetto "Condividere
in collaborazione col Comitato Unicef di Pisa

Rete Hospes


Serena Gianfaldoni ha ideato e coordina la Rete Hospes.
Nell'ambito del Festival Nazionale delle Culture e in collaborazione con Osservatorio per gli Studi Internazionali sul Mediterraneo ha dato vita nel 2014 alla rete Hospes nata come network per mettere in comunicazione e collaborazione docenti ed esperti italiani e stranieri che si occupano di mondialità, globalizzazione, intercultura, diritti umani, dialogo interreligioso.

http://retehospes.blogspot.it

La scelta del nome non è casuale. Hospes come "colui che accoglie" ma anche come "colui che è accolto". 
Un'ambiguità semantica che ben rappresenta la portata e complessità delle dinamiche interculturali che investono tutti quanti.

Nella convinzione che una prospettiva interdisciplinare sia concreta e fruttuosa, partecipano al progetto studiosi di varie discipline; filosofi, antropologi, sociologi, geografi, storici, giuristi, mediatori, operatori, esperti di comunicazione....

Attività giornalistica


Serena Gianfaldoni ha svolto per circa 10 anni attivita' giornalistica.
Dopo le prime collaborazioni con riviste dell'area pisana (L'Arno, Pisa In, Il Rosellini) ha cominciato alla fine degli anni '80 a collaborare come speaker e giornalista per Radio Incontro Pisa (1987-1991), specializzandosi in interviste a personaggi famosi

Personaggi del mondo della cultura:
rabbino Toaff, Piero Angela

Personaggi della spettacolo:
Pippo Baudo, Carla Fracci, Momix, George Jancu, Katia Ricciarelli, Stefania Sandrelli, Beppe Grillo, Gerry Scotti, Fausto Leali, Francesco Salvi

Personaggi della canzone italiana:
Eros Ramazzotti, Stadio, Raf, Enrico Ruggieri, Luca Carboni, Gianni Morandi, Zucchero, Riccardo Fogli, Edoardo Bennato, Pupo, Luca Barbarossa, Nino D'Angelo, Pino D'Angio', Sabrina Salerno

Personaggi dello sport:
Bearzot, Mancini, Vialli, Cabrini.

Ha cominciato poi a scrivere per Il Tirreno ( (1991- 1993), La Nazione (1994 - 1996), Toscana Oggi occupandosi soprattutto di cronaca e cultura.
Nel 1993 e' stata inserita nell'Albo professionale dei giornalisti pubblicisti della Toscana.


Lessico Interculturale


Serena Gianfaldoni ha coordinato "Lessico interculturale", ambizioso progetto accademico al quale hanno aderito docenti universitari ed esperti di settore, impegnati a definire e commentare parole legate al tema dell'incontro con l'alterità. 
Il progetto si è concluso con la pubblicazione di un testo edito dalla Franco Angeli.
Si è trattata di un'importante operazione editoriale concepita per favorire un clima di condivisione e dialogo destinata a divulgare correttamente termini diventati ormai familiari ma spesso abusati. 
Il testo ha coinvolto cinquanta studiosi di varie aree disciplinari per favorire lo scambio di idee. 
Hanno dato il loro contributo filosofi, psicologi, sociologi, storici, giuristi, economisti, letterati, esponenti religiosi, esperti di mediazione culturale, ecumenismo, dialogo. 
Le settanta voci raccolte sono accompagnate da definizioni, etimologie, riflessioni, citazioni.

Presentazione alla Camera dei Deputati
Lessico Interculturale è stato presentato alla Camera dei Deputati (Sala stampa) il giorno martedì 8 aprile 2014.
http://webtv.camera.it/conferenze_stampa

http://www.radioradicale.it/scheda/408351/presentazione-del-libro-lessico-interculturale-di-serena-gianfaldoni-franco-angeli-editore



Lessico Interculturale presenta i contributi di: Vincenzo Bellino, Mario Bruselli, Stefano Caldirola, Antonio Carnevale, Roberto Catalano, Chiara Certomà, Urmila Chakraborthy, Maria Luisa Chiofalo, Alessio Ciardi, Antonella Cirillo, Pierluigi Consorti, Luca Corchia, Gisella Cortesi, Flavia Cristaldi, Claudia Damari, Gioia Di Cristofaro Longo, Bruno Di Porto, Antonino Drago, Adriano Fabris, Serena Gianfaldoni, Rossana Gravina, Silvia Guetta, Valentina Itri, Claudio La Rocca, Silvia Liaci, Marinella Lizza, Olga Lizzini, Patrizia Magnante, Riccardo Mascia, Chiara Matteini, Adnane Mokrani, Piero Paolicchi, Diana Pardini, Gerardo Pastore, Enza Pellecchia, Ilaria Possenti, Donatella Puliga, Massimo Rosati, Anna Maria Rossi, Marina Ruggiero, Massimo Salani, Brunetto Salvarani, Mario Aldo Toscano, Andrea Valdambrini, Mauro Valeri, Walter Venditto, Ugo Villani, Andrea Villarini.

Conoscersi per dialogare



Un amico musulmano recentemente parlava di un meeting interreligioso al quale ha partecipato a Loppiano, terra dei focolarini. “E’ incredibile - diceva un uomo italiano a questo incontro rivolgendosi a un magrebino- Gli stessi problemi che hai con tua moglie sono gli stessi che ho io con la mia”. Mi colpisce lo stupore “infantile” e l’eccitazione di quell’espressione. Se non ci fosse stato quell’incontro probabilmente quel signore italiano avrebbe mantenuto o rinforzato un’idea vaga, superficiale e generalista sui “musulmani”, come se fossero parallele ed equidistanti, non convergenti, non paragonabili le esperienze umane condotte su strade diverse e con orizzonti diversi.
Situazioni come questa confermano come, per quanto arriviamo a comprendere con la razionalità che siamo tutti esseri umani portatori della stessa dignità e di diritti umani, è solo con l’incontro personale, la presenza fisica, l’ascoltarsi e il condividere tempo e spazio che alimentiamo veramente la conoscenza reciproca, il rispetto, e una certa complicità.
Se questo principio si riscontra nelle relazioni interpersonali in generale, a maggior ragione vale nelle relazioni fra persone di differenti culture e religioni.
Una volta una studentessa, a fine anno accademico, mi ringraziò perché con il corso su “Comunicazione interculturale e interreligiosa” aveva abbattuto molti pregiudizi e si era posta su un piano diverso nei confronti dell’alterità. Era una donna di circa cinquanta anni che a lungo aveva mantenuto un atteggiamento di paura e timore verso gli “stranieri” non sentendo l’esigenza di avvicinarsi, di interrogarsi più di tanto. Mi raccontava onestamente come avesse trasmesso questo atteggiamento ai suoi figli e ne era profondamente dispiaciuta. Pochi incontri approfonditi con testimonianze dirette di quegli “stranieri” che temeva sono bastati per farle cambiare attitudine e per creare uno stimolo verso la novità, un atteggiamento fresco e giovane verso il diverso, senza la paura, fondamentalmente, di perdere qualcosa dei suoi principi, della sua storia, della sua religione. E’ bastato poco, dopotutto.
Si mostra quindi fondamentale non fermarsi alla politica in senso stretto, ai progetti istituzionali, pur sempre fondamentali. Occorre formare e formarsi “dal basso”. E’ necessario pertanto moltiplicare le occasioni per stare insieme, per rafforzare la predisposizione al dialogo di una generazione che si definisce “moderna” ma che continua a faticare nelle relazioni interpersonali perdendo in freschezza e senso pratico. In un’era come la nostra di globalizzazione e mutamento dei confini irreversibile, è necessario coltivare una sana curiosità per formarci a una matura relazione con l’alterità. Ed è pure fondamentale riconoscere i propri limiti, i propri pregiudizi, le aspettative che ci muovono.
Da anni ormai organizzo il Festival Nazionale delle Culture, che mi ha offerto occasioni preziose per crescere e maturare tramite esperienze interculturali e interreligiose di alto valore umano oltre che culturale.
Non tutti hanno avuto la fortuna che ho avuto io di conoscere persone così ricche, con storie incredibili alle spalle, meravigliosamente diverse per radici culturali, lingua, religione, formazione, abitudini alimentari, abbigliamento.
Tutte queste persone sono diventate nel tempo amiche, persone capaci di gettare una luce tutta speciale sulle vicende della vita.
Penso a Jaya, la mia carissima amica induista, che sempre prega per me e la mia famiglia. Con grande tenerezza ha sempre conservato un atteggiamento protettivo nei miei confronti stimolandomi con una saggezza tutta orientale a non demordere di fronte alle difficoltà. Ricordo ancora il primo invito nel suo appartamento quando, dopo avermi fatto togliere le scarpe, mi ha mostrato con commozione l’altare sacro che ha in cucina. Tornate in salotto si mise a parlare del più e del meno e di suo figlio come qualunque mamma italiana.
Penso a Silvia, la mia amica della comunità ebraica fiorentina, professoressa eccellente sempre impegnata per educare i giovani al rispetto reciproco e a costruire con i suoi progetti accademici un clima di pace in Israele e Medio Oriente. Una persona dalla squisita sensibilità che per festeggiare l’inaugurazione di una mostra mi ha portato il pane del sabato. Un gesto semplice di grande valore simbolico e affettivo per me.
Penso ad Aisha, la mia amica musulmana di Milano, che con una dolcezza infinita e grande intelligenza mi ha parlato di dialogo e dell’amore di Dio mostrando un Islam troppo spesso taciuto. 
Penso a Dorit, la mia straordinaria amica buddista, tanto generosa e “visionaria”, sempre sincera e squisitamente onesta. Per lei il pluralismo è una missione e continua a insegnarmi con gesti semplici come sia possibile e bello volersi bene conservando la propria eredità culturale e religiosa. Una volta mi portò un omaggio da Israele, un regalo pensato apposta per me che sono cristiana, ovvero una bottiglietta con la terra Santa. 
Penso a Kossi, medico e scrittore del Congo, capace di ironizzare con raro acume e spirito costruttivo su razzismi e fraintendimenti culturali. Mi ha insegnato in semplicità come sia possibile spezzare la catena dell’orgoglio ferito.
Penso a Norie, ricercatrice giapponese vissuta per anni a Pisa, che mi ha fatto da mediatrice culturale parlando ripetutamente, con un sorriso disarmante, del concetto di educazione e rispetto, sensibilmente diverso nei nostri paesi.
Penso ad Adriana, la mia amica ortodossa che viene dalla Romania. La sua storia difficile, tutte le energie spese per ricostruire un futuro, la speranza in una giustizia umana e divina, mi insegnano commuovendomi una dignità sconosciuta e un senso religioso profondo.
Penso a Said, il mio caro amico tunisino venuto minorenne in Italia dopo una traversata avventurosa sotto un camion. Con generosità Said mi ha reso partecipe di tante vicende dolorose e faticose della sua vita, ma sempre con un sorriso, sempre con un progetto, un sano ottimismo che tanto insegna a noi occidentali abituati a troppi privilegi. Oggi Said è un uomo maturo che crede nelle relazioni umane, impegnato seriamente nel costruire un clima di dialogo e collaborazione.
Penso a Jama, scrittore e informatico venuto dal Somiland, che parla dell’uomo e delle vicende umane con rara sensibilità mista a poesia. Jama è sempre in giro per il mondo per motivi di lavoro ma sono sempre entusiasta quando mi scrive da Dubai, Londra, New York, Parigi….raccontando in modo mai banale le sue esperienze umane e professionali. Mi aiuta a guardare da molteplici prospettive.
Penso ad Ana Maria, la mia amica della Guinea, sempre impegnata a costruire, a donare il tempo gratuitamente per i bambini della sua terra. Con il suo approccio pragmatico e i suoi racconti di vita mi ha testimoniato la distinzione fra pietismo e amore.
Penso a Bridget, meravigliosa donna del Camerum, tanto fiera e combattiva nel proteggere la sua cultura “africana”, ma sempre grata alla cultura occidentale che l’ha ospitata e fatta crescere. Bridget mi ha insegnato come non occorre essere buonisti verso le grandi sfide dell’interculturalità e che la dignità non è un bene concesso dalle “culture alte”.
Penso anche a quel bambino russo della scuola di Calci che mi ricordava nel corso di un progetto come lui prima di tutto si sentisse un pisano e dopo anche russo.
Penso agli studenti albanesi del Gruppo Milosao che mi hanno aiutato con grande generosità, pur essendo sotto esami, per il Festival che dirigo. Mentre montavamo la mostra “Donne culture e religioni” mi raccontavano con entusiasmo della loro esperienza in Italia, delle loro speranze, dei progetti professionali. Cercavano condivisione, un serio incontro, volevano mostrare “l’altro volto dell’Albania”, erano consapevoli di costruire qualcosa “insieme” e con gioia mi hanno prestato un bene particolarmente prezioso per degli studenti universitari, ovvero il tempo. 
L’elenco potrebbe essere lunghissimo, ma non renderebbe merito alla quantità e alla profondità delle relazioni di cui mi sono arricchita e all’incisività delle esperienze che si sono sedimentate.
La speranza è che si moltiplichino per tutti, soprattutto per i giovani, esperienze simili di dialogo e condivisione che ci rafforzano a esplorare la straordinaria gamma di esperienze umane senza nulla togliere ai nostri “fondamenti” che anzi ne escono rinforzati.
E’ necessario però un atteggiamento “fresco” come quello di una giovanissima ragazza di Boston che alla fermata del pullman, per spezzare l’attesa, mi raccontò del suo albero genealogico, di come avesse nel sangue il patrimonio genetico e culturale di ben dodici paesi diversi. Entrambi i genitori infatti erano nati in paesi diversi, così anche i nonni e i bisnonni. Con entusiasmo raccontò le varie migrazioni familiari, effettivamente singolari. Mi colpì molto quella chiacchierata, la sua apertura verso una sconosciuta e le tante domande che senza freni mi fece sulla mia vita, sul mio paese, sulle mie abitudini. Mi colpì molto anche il suo compiacimento e il sano orgoglio di avere un tale melange culturale alle spalle. Si sentiva onorata della sua storia. Salendo sul pullman mi salutò felice dicendo di sentirsi “cittadina del mondo”. “Ciao” mi disse. Eppure nessuno della sua famiglia era emigrato dall’Italia.

Testo di Serena Gianfaldoni

Lessico alla Camera dei Deputati

Lessico Interculturale, testo curato da Serena Gianfaldoni ed edito dalla Franco Angeli, è stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 8 Aprile.
L'evento è stato organizzato in collaborazione con Dialoghi, Festival Nazionale delle Culture e Società Italiana di Sociologia.

http://comunicazioneinform.it/presentato-alla-camera-dei-deputati-il-volume-curato-da-serena-gianfaldoni-lessico-interculturale/

Unioni e matrimoni misti alla Camera dei Deputati

Serena Gianfaldoni ha ideato e organizzato, insieme a Gianni Lattanzio di Dialoghi, il Convegno "Unioni e Matrimoni Misti" che si è svoltoa Roma presso la Camera dei Deputati nell'aprile 2015

www.unionimatrimonimisti.blogspot.it

L'evento ha visto la collaborazione di Società Italiana Sociologia, Osservatorio Studi Internazionali sul Mediterraneo, COREIS, ISA, Unione Induista Italiana.